AUTOFAGIA_resized

L'autofagia è un processo biologico fondamentale per la sopravvivenza e il mantenimento dell’equilibrio cellulare. Il termine deriva dal greco autós (sé stesso) e phagein (mangiare), e indica letteralmente un meccanismo attraverso cui la cellula "digerisce" e ricicla i propri componenti danneggiati o non più funzionali.

Questo processo avviene attraverso la formazione di strutture chiamate autofagosomi, che inglobano materiali cellulari da degradare e li trasportano ai lisosomi, dove vengono demoliti e trasformati in nuove risorse energetiche o strutturali.

L’autofagia svolge un ruolo cruciale in diversi ambiti:

• Protezione dai danni cellulari: elimina proteine mal ripiegate e organelli disfunzionali, prevenendo l’accumulo di sostanze tossiche.

• Risposta allo stress: permette alla cellula di sopravvivere in condizioni di carenza di nutrienti, riciclando le proprie componenti per produrre energia.

• Prevenzione di malattie neurodegenerative: aiuta a rimuovere aggregati proteici associati a patologie come l’Alzheimer e il Parkinson.

• Regolazione del sistema immunitario: contribuisce a eliminare agenti patogeni intracellulari, come batteri e virus.

Poiché l’autofagia tende a diminuire con l’età, il suo declino è stato associato a invecchiamento, infiammazione cronica e sviluppo di malattie degenerative. Studi recenti suggeriscono che stimolare l’autofagia attraverso dieta, esercizio fisico o composti naturali (come la spermidina) possa contribuire a mantenere il cervello e l’organismo in salute.

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